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Una gara di 250 Km in Autosufficienza

ATACAMA CROSSING 2014

Racconto molto semi-serio su questa avventura


Prima Tappa
37 km, mediamente sui 3000 mt di quota, con uno zaino di poco sopra i 9 kg. …. 

Andata! Ma partiamo dall’inizio. Anzi da questa notte:

Alina (la Direttrice di Gara) ha ben pensato di mettere il Camp 1 (di partenza) a 3.300 mt di quota in onore dell’atleta Americano proveniente dall’Alaska. Così facendo, questa notte nel campo si sentiva solo il russare di questo atleta proveniente dal freddo, mentre tutti gli altri concorrenti rantolavano digrignando i denti!! (La temperatura notturna era intorno ai -1C). Ovviamente tutti noi eravamo preparati per il caldo desertico ed ‘infernale’ dell’Atacama! Non per questo gelo notturno!

Qualcuno ha cercato di accendere il fuoco con le pietre fuocaie dei dintorni, altri rubavano i sacchi neri dei rifiuti per dormirci dentro con sacco a pelo e vestiti, altri mangiavano ininterrottamente per creare calorie….trovandosi però stamattina con uno zaino quasi vuoto!

Con gli occhi di odio di tutti noi verso l’uomo del nord, Alina ha dato il via alla gara.

Dopo qualche metro tutti ci troviamo a rincorrere Batman e Robin (due atleti veramente così mascherati) con più in la WonderWoman.

Alina, cercando di aiutare questi suoi idoli, ha disseminato la tappa di difficoltà al fine di rallentare noi impavidi atleti privi di poteri.

Riuscito, nella zona delle rocce cadenti, nell’impresa di superare i due supereroi, mi getto all’inseguimento di WonderWoman.

Sono riuscito a raggiungerla nella zona desertica d’altopiano, lungo una traccia priva di soluzione di continuità per circa 10 km di lunghezza. Infatti, usando un trucco dei Tarahumara, in questo tratto mi sono messo a zompettare, chiudendo ogni collegamento con la mia mente, sino a prenderla! Grandi questi Tarahumara, operazione vincente! Alla fine dell’interminabile tratto riesco anche nel sorpasso dell’indemoniata Americana.

Alina però, vedendo tutto ciò, inserisce subito dopo un lungo costretto canyon riempito di ghiaia soffice e profonda….qui i ‘Tarahumara’ si impatanano e lei, volando, mi sorpassa!

Mi prende quasi un chilometro, che nella salita al passo, sotto una calura di 38 gradi non riesco più a recuperare….ma che importa: al passo posso perdere qualche minuto per godere della vista della catena delle Ande. Vorrei fermarmi di più…ma dietro ho Robin e Batman!

Scendo dal passo ed in breve sono al campo con molto tempo per dormire…al caldo. Stanotte ho paura che Alina inventi qualcos’altro per far dormire l’Americano ‘che proviene dal freddo’…e che freddo sia!

(PS. Speriamo di  sopravvivere alla notte)


Seconda Tappa
44 km zaino intorno ai 8 kg – quota 2.600 mt

Alina, sulla linea di partenza, annuncia che oggi ha provveduto ad organizzarci una specie di parco dei divertimenti. 
(Ah, per quanto riguarda la notte le temperature tornate intorno ai 5 gradi ci hanno permesso di dormire….visto poi cosa abbiamo dovuto affrontare e’ stato un bene!).

Scaraventati velocemente dentro ad un canyon con molti guadi, ci siamo poi trovati a ‘correre’ per molti chilometri dentro un letto di un fiume….con l’acqua che in alcuni punti ci arrivava a meta’ coscia!

Di Batman e Robin nessuna notizia, ed io resto incollato a WonderWoman.

Questo sino al CheckPoint1 (CP1), oltre il quale la traccia ha iniziato a salire sino a raggiungere una vetta paesaggisticamante fantastica! Da qui, per una cresta al vento, dopo molti chilometri, raggiungeremo il CP2.

Al termine della cresta, infatti, si scende velocissimamente per una parete di sabbia. No, non una duna, una parete! Tanta era la verticalità!
….2 secondi per perdere i metri faticosamente saliti in precedenza.

Sotto, nascosto, tra la sabbia portata giù dagli atleti troviamo il CP2….dove c’e Alina incazzata…”vi state divertendo troppo”!

Così, nelle ore più calde della giornata ci piazza 22 km di un piattone infinito tipo steppa Africana!
WonderWoman improvvisamente evapora….non riesco più a vederla?!?!

Improvviso con i miei occasionali compagni (lorenzo1 e lorenzo2) una discussione: il primo e’ costantemente affamato, e faccio passare i chilometri, sotto una candela impressionante, lasciando rispondere il secondo.

Salto il CP3 in quanto lo credevo una visione della calura. Tutto intorno le cose si muove e sembrano eteree, evanescenti.

A 5 Km dall’arrivo raggiungo un Giapponese che sta andando con un ritmo costante e piacevole (Takeo). Scopro di lì ad un attimo che sta cercando il luogo migliore per fare un ‘harakiri’!

Cerco di portarlo all’arrivo senza danni. Con un trucco, gli faccio contare i passi a blocchi da 500 …senza che se ne accorga arriviamo in vista del traguardo.
Sotto questa ipnosi, mi faccio anche consegnare la spada…..potrei usarla domani su Alina se si inventa altri terribili percorsi. 

Arrivo però poi al Campo Base: posto ai bordi di un lago con l’acqua cristallina…. il Paradiso! 
Visione o no, mi ci butto dentro perdendoci la spada.

(PS. Raga, la butto in ridere perché mi aiuta  raccontare tappe che sono state veramente molto dure ed ‘avventurose’!)


Terza Tappa
40Km

Ecco cosa vuol dire partire per un paese e non essersi informato al meglio sulle loro consuetudini: oggi è il Natale Cileno!

Ci siamo svegliati in una tenda fredda e gelida, aperta la quale ci siamo trovati in un paesaggio bianco evidenziato dal candore della luna piena!

Tutto il terreno era bianco. Al contatto con la mano calda, ‘la sostanza’ appariva fredda e si scioglieva. Assaggiandola lasciava però un forte sapore di salato in bocca. Sono usciti per vedere questo mare di bianco, trovando tutti gli atleti intorno al fuoco a festeggiare con un bel caloroso fuoco. I Giapponesi hanno acceso il loro AirDrone tutto colorato come un albero di Natale, e BatMan e Robin simulavano i personaggi del presepe vivente.

La festa è durata poco. WonderWoman ha preso le renne e ha dato il via alla tappa di giornata (devo dire che questa Wonder Woman comincia a starmi sulle scatole, riesce a corricchiare costantemente su qualsiasi terreno le si pone davanti! Anche se oggi, ponendo l’arrivo in salita, ho scoperto il suo punto debole: la salita. E sono quasi riuscito a prenderla).

In questa tappa non sono successe molte cose:
Ho incontrato un Cinese che da piccolo deve aver instaurato una strana ‘ItaloFobia’, correva 50 mt avanti a me, ma avendo io un passo più veloce, quando gli andavo sotto scattava e si posizionava nuovamente ed esattamente a 50 mt da me… !?!?; 
Continuando in questo gioco mi sono poi fatto ammaliare da un soave canto di un ‘sireno’, un Americano che cantava a squarcia gola il ritornello di Black or White….ininterrotamente….mi sono trovato al CP3 in completo stato incosciente.

Ripartito dal CP3, sotto la solita candela, mi sentivo rinfrescato da un dolce venticello. Continuavo a dirmi che dovevo comunque continuare a bere, anche se non ne sentivo la necessita’.  Sembrava una giornata fresca.
Ho cambiato idea quando una lucertola, di quelle che corrono alzando le dita, il ventre e la coda, mi si e’ parata davanti alzando alternativamente la zampa anteriore destra e posteriore sinistra e viceversa…..forse faceva più caldo di quanto percepivo (alcuni effetti di questa situazione si sono poi visti su alcuni concorrenti a campo).

Arrivai al Campo tutto contento (anche per aver quasi preso WonderWoman), quando ci si para davanti Alina: “oggi e’ stata una tappa di trasferimento, facile, i 40 km percorsi nel cuore del deserto piatto dell’Atacama non sono nulla rispetto a quello che troverete domani”. 
Da dietro la schiena brandisce una spada che dice essere per lei un segno del destino, avendola trovata stamattina in riva al lago quando hanno smontato il campo. Dichiara così che, nella tappa di 44 km di domani, avremo ben una trentina di chilometri di Salar e ben 14 km al centro di esso. Un ‘lago’ salato con cristalli di sale alti anche 20 cm….sarà impossibile correrci sopra (sarà più facile esserne inghiottiti). Con grande energia sventolando la spada nell’aria ci manda tutti a letto.

(PS. Io stasera mi scavo una buca e ci dormo dentro!)


Quarta Tappa
44 km

Alina stamattina ci informa che ieri abbiamo dormito a 0 gradi e corso a 40 gradi (come passare da Natale a Ferragosto in poche ore)!

Stanotte ho dormito con la coperta termica d’emergenza … e così sia, farà un gran rumore ma almeno io ho dormito.

La tappa inizialmente mi si presenta bene: montagna! Sembra un tracciato simile alla Sierre-Zinal: volo! Lascio WonderWoman indietro!

Peccato duri poco, ritornati a valle, attraversando un altro fiumiciattolo, mi imbatto in un Americano con cuffiette alle orecchie che ogni ‘2x3’ grida imperativamente: “Come on!” oppure “Let’s go!”. Per solidarietà al clima militaresco creatosi intono ‘Sul Ponte di Bassano’.

I chilometri volano sino alla pista che inizia ad inoltrarsi nel cuore del Salar de Atacama. Saranno circa 14 km nel ‘vivo’ della depressione.

Mi concentro e procedo, questa volta non avendo più nessuno davanti e dietro. Il clima si fa sempre più rovente (saprò poi che erano 42 gradi).

Il Salar ti ingoia! 
Nel vero senso della parola. 
Lo spazio intorno è immenso, opprimente, il bianco accecante. 
I passi si fanno lenti, il Salar sembra proprio rapirti, incollarti, non riesci a divincolarti. 
Mi sento svanire, prosciugar privo di volontà (quasi come in ipotermia) e,…..quasi nel punto di abbandonarmi ad esso sento: “Hi, that’s ok?”, è Natashia (atleta Austrailiana) che mi sorpassa! 
La scena la vivo al rallentatore ma e’ sufficiente a farmi destare, a riprendere ‘vita’!

Di li a poco altri atleti mi raggiungono, e per me è una festa. Tanto sono felice che vorrei prenderli a ‘baloccate di sale’! 

In vista del Campo vedo un Danese che zoppica. Mi avvicino e vedo che ha una scarpa in una mano e la relativa suola nell’altra....che abbia fatto caldo oggi? 
Me lo carico un po’ sulle spalle, ma se fosse un cileno (alti quanto un puffo) si poteva proseguire così, ma un energumeno di due metri….inevitabile… lo devo lasciare al suo destino. 
D’altra parte ha voluto lui partecipare alla gara più dura del trittico 4Desert! 

(PS. Spero che domani, al TAPPPONE!, non sia io un’altro eliminato…meglio andare a prendere un po di sole, che ne ho preso poco.)
Camp 6 – 75 km ….Odissea nello Spazio
10-Oct-2014 02:17:55 AM [(GMT+08:00) Beijing, Chongqing, Hong Kong, Urumqi]


Quinta Tappa
Raccontare 75 km ci vorrà un po’ di tempo, mettetevi comodi.

Per prima cosa devo dire ‘seriamente’ che e’ stata una tappa fantastica! Siamo passati dalla Luna a Marte, dal fondo dell’Oceano alla terra preistorica. Se non fossi sicuro di essere in Atacama penserei di essere a Gardaland.
Ma partiamo dalla mattina.

Il cileno al mio fianco si sveglia al grido di “A morir!”. 
E’ la tappa che segnerà la riuscita della gara o meno, e quindi si deve dare tutto! Ma ‘a morir’ stamattina mi fa paura! Esce al gelo in mutande e ancora: “A morir!”. 
Questo oggi ci lascia le penne davvero, meglio stargli lontani.

Alina, allontanando una volpe del deserto troppo curiosa, da il via alla tappa, annunciando che ha nascosto la ‘famosa’ spada al Campo d’Arrivo. Chi la troverà riceverà una cerveza.
Takao inizia ad urlare che la spada è sua e che lui ha di diritto la Birra…viene sedato.

Io mi accodo ad un ‘trenino’ di coreani che vanno sufficientemente veloci sul bianco ‘glaciale’ dei primi chilometri di tappa. 
La traccia finisce su di un campo ‘coltivato’ di piccolo dune del deserto. I coreani lascino sulla sabbia impronte di ‘moon boot’ da neve! Ganzi! Hoka modificate!
Poco dopo capisco perché è utile avere un paio di zeppe così alte ai piedi: una spina mi si conficca sotto la scarpa, trapassa la suola, e mi penetra nella pianta del piede. A San Pedro di Atacama devono aver pensato sia arrivato un ‘muezzin’.
Nel toglierla mi diverto a piantarmene un paio anche nella mano. 
I Coreani, pensando stia facendo ‘harakiri’, mi fanno un inchino e procedono per la loro strada.

Io riprendo con l’ansia che Mortimer (“a morir”), non mi prenda.
Arrivo al CP3. Mi fermo brevemente per riempire le 18 taniche di acqua che ho deciso di portarmi appresso oggi, visto che dovremo attraversare la ‘valle della morte’ e che ho deciso (per poter fare almeno un pezzetto di tappa di notte) di attraversarla alle 13.00!

Pochi metri dal CP3 c’e un cancello con su scritto: ‘Aqui Esta l’Infierno’ sotto sul campanello: ‘citofonare Satana’.

Entro, cominciando a cospargermi il capo di acqua come fosse acqua santa. 
Lo faccio per tutto il tratto. Un tratto che mi ha permesso di conoscere come sarà fatto l’Inferno che mi ospiterà alla fine dei miei giorni.
Fradicio vengo superato da un inglese che mi chiede perché non corra, gli rispondo che sto correndo, e mi fa vedere come lui, camminando, mi stia superando. Mi supera ancora Natashia (comincia a starmi sulle scatole anche lei…sempre a sorpassare!?! Per inciso stamattina WonderWoman si è involata presto e non si è più vista).

Sotto una parete verticale di sabbia (ribadisco che qui non sanno cosa siano le dune) che inizio a scalare, vengo superato da due francesi in cordata con ramponi e piccozza, in stile alpino.
Proprio al centro della Valle della Morte sento dietro di me un grido: “a morir”….mi scanso impaurito e lo lascio passare!

Poco prima del CP4 vengo superato anche da un Takao formato Zombi che corre sibilando: “Tesoro, mio Tesoro.”…..strani poteri della spada.

Un po’ il gioco di essere costantemente passato mi comincia a stancare e mi riprometto vendetta: nel tratto finale che sarà di montagna, notturno e col freddo….farò vedere come si corre nelle mie ‘dolomiti’!

Intanto, nei tratti più belli, un fotografo continua a scattarmi foto, dice che il rosso risalta bene sul bianco e sulla sabbia…l’operazione studiata a tavolino a casa per essere immortalato il più possibile funziona…ma forse troppo. In un tratto piano e monotono devo fare pipi; mi apparto dietro ad un masso e mi trovo davanti il fotografo…ostia! Lo rincorro per strappargli quest’ultima foto!

Al CP5 inizio i preparative per la ‘vendetta’: Berretto dell’Alaska, Gilet Islandese, Spyke della Groenlandia. Guardo il sole, gli faccio l’occhiolino e comincia rapidamente a scendere.

La traccia inizia a salire, inizia a far buio ed inizia anche far freddo … cadono uno ad uno: Natashia, l’Inglese, i Francesi (uno dei due mi dice: ”se ci hai preso hai fatto una buona gara ragazzo.”…wow detto da un Francese!), poi Mortimer (che aggiro con un ampio cerchio per precauzione). Ma non finisce qui.

Intorno a me, la pila, mi fa vedere un paesaggio familiare, mi sembra di correre sul Monte Grappa d’inverno: vedo tutto mantato di bianco, ci sono montagne di sale che sembrano proprio le montagnole di neve che lascia a lato della strada uno spazzaneve. Mentalmente mi sento a casa durante un mio allenamento….mi diverto!

Davanti a me vedo una luce rossa di un concorrente. Sembra però più una luce di un TIR, non capisco. Poi penso si tratti del solito Giapponese ultraccessoriato. Mi avvicino sino a sorpassarlo e mi rendo conto che è un Polacco che dietro allo zaino ha proprio una luce di un TIR!
Supero altri concorrenti, tra cui un Danese ‘fotofobico', solo illuminandolo con la mia pila si ferma…lo punto si ferma, tolgo la luce e riparte, stop & go, stop & go, trooooppo divertente!
Lo lascio quando vedo da lontano una grande luce: il Campo!

Salgo sino alla forcella che dovrebbe permettermi di vedere l’arrivo, ma mi si para davanti una luce immensa, come una nave spaziale che mi punta contro un faro: gli UFO!?!?
Poi, mi rendo conto che è solo una ‘luna-sole’. Spengo la pila, non serve più, è una luna di dimensioni mai viste!

Abbagliato da questa luce, proseguo furioso della mia ‘vendetta’ sino a quando sento un abbraccio caldo. Penso allo Yeti, invece, è l’omone dell’arrivo che mi ferma dicendomi che siamo in Atacama e non in Antartica, di togliermi tutta quella roba di dosso e di andare a letto che sono solo le 10.00!
Le 10.00, ma il Camp e’ deserto?! 
Mi dice che sono tutti in giro in cerca della spada. 
Meglio così, posso cercare in tutte le tende i miei piedi, perché sono convinto che quelli che ho addosso non sono proprio i miei.


Quinta Tappa
Arrivo - 9,7Km

Si arriva al termine di questa avventura con una ‘passerella’ tra le vie del bellissimo paese di San Pedro de Atacama e della sua meravigliosa gente.
Devo ringraziare alcune persone se, in una gara così massacrante, ho sempre mantenuto il sorriso e mi sono sempre  costantemente divertito:
Mary per il sostegno e la scelta del cibo e dell’abbigliamento, Daniele per i l’incitamento che ho sempre sentito sopra di me minuto per minuto, il Cristo Pensante, Matteo per gli allenamenti mattutini, Tite per lo Yoga, Sabina per i consigli e Luciano per le dritte….dimenticherò di sicuro qualcuno, ma devo scappare per andare a  salvare Takao: ha trovato la spada e sta bevendo la sua meritata birra ma viene aggredito da tutto gli atleti per poterne avere anche solo una piccola goccia!
Arrivo Takaooooooo!!

CLASSIFICA

Martinez Fernandez SPA 25:57:58
Lehner Herbert         AUT 30:54:58
Cowan Jonty            GBR 31:31:07

Woodland Emily J     GBR 34:18:39
Simpson Catherine   GBR 36:09:06
Sheahan Ruthann     IRL  36:27:00


GLI ITALIANI

Conte Alessandro 22°  38:27:25
Doris Lorenzo       53°  45:26:03
Giordano Marco    85°  52:28:37

Marchini Marisa    86°   52:45:55

 

 

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