top of page
Copia di IMG_3119.png

Claudio Carpella

realizzazione-logo-1270x783.jpeg
cedole.jpeg

BIOGRAFIA

Classe '67  

 

La corsa era nel sangue già da ragazzo, le montagne arrivarono dopo.

A San Martino di Lupari (PD), dove vivevo, c’era un appuntamento fisso ed immancabile ogni anno: la Corsa del Bersagliere. Mi ricordo che aspettavo l’evento con frenesia ed ogni anno cercavo di migliorare il mio tempo. da runner. Ma forse la motivazione vera era collezionare le splendide 'coppe ricordo'. Bellissime! 

 

Arrivata l’adolescenza, l'interesse andò verso attività con più adrenalina, più emozioni.

Messa da parte così la ‘noiosa’ corsa, ho iniziato ad esplorare il mondo della montagna seguendo i miei genitori. Devo proprio a loro l'esplorazione del mondo dell’escursionismo, della montagna. 

 

Sono gli anni della scoperta delle Dolomiti, dei trekking in tenda in mezzo ai temporali e delle lunghe ‘scarpinate’ di ore, ore ed ore. Dei ghiacciai, delle ferrate e delle guglie.

Le guglie ... dove la mia immaginazione mi sostituiva a quei puntini colorati che vedevo appesi a spigoli o creste aeree, a pareti nere o gialle; insomma, mi vedevo già un climber!

Queste sono però rimaste per lungo tempo solo delle fantasticherie.

 

E' stato l’incontro con una persona speciale a cambiare tutto: Claudio Carpella. 

Claudio un bel giorno mi chiede di aiutarlo nell’organizzazione di un Corso Roccia presso la Sede del CAI di Cittadella.

Siamo in pieni anni ’80 … il ‘nuovo mattino’ (1), il sogno americano, il free climbing … adrenalina pura! Emozioni forti!

Sono gli anni in cui mia madre non dorme più la notte in quanto: mio fratello rientra dalla Disco verso le 4 di mattina, io alle 4 di mattina invece mi sveglio per partire verso le più belle montagne del mondo: le Dolomiti.

Pareti, roccia, arrampicate!

Esperienze che culminano nella mia nomina di Istruttore di Alpinismo, nel 1990.

I primi anni ’90, sono gli anni in cui sia di Sabato che di Domenica mi trovavo appeso in cordata sulla dolomia.

Ho salito più di 160 vie in Dolomiti ed Alpi, tra ripetizioni e nuove vie (con difficoltà sino al VI° / 6a -2). Con un paio di salite in solitaria (Free Solo -3), che non potevo farmi mancare … ancora: adrenalina pura! Grandi emozioni!

In questo periodo escono anche tre mie pubblicazioni: Storia dell’Alpinismo Dolomitico Vol. I°, Vol. II° e Pensieri di Roccia (le trovi qui).

E’ stata una frenetica ‘folle corsa’ che mi ha portato anche sulle Alpi Occidentali: il Cervino, il Monte Rosa, i Lyskamm, etc.

Nel 1995 mi sposo. 

 

Felicemente mi sposo con una compagna, prima di cordata (come si suol dire) e poi di vita.

Con questa assunzione di responsabilità familiare e, nel 1998, l’arrivo del figlio Daniele, la ricerca di adrenalina, data dai 'pericoli', dai 'rischi' che derivano dal mio modo di vivere la montagna, cala necessariamente.

Ma le emozioni non necessariamente sono sempre sinonimo di pericolo.

Ai più sembra che io abbia 'messo la testa a posto’ e le mani sentono molto meno la presa rugosa sulla roccia. I capelli non sentono più l’elettricità del temporale in arrivo, e dopo un paio di avventure finite 'male' con l’aiuto del Soccorso Alpino, le emozioni arrivano dal vedere mio figlio crescere!

 

Sono gli anni delle vie Ferrate (percorrendo tutte quelle delle Dolomiti),  delle  escursioni con il  bimbo portato  nello zaino ( sino  a  quando  peserà  una  decina  di  chili ) e della pubblicazione del libro: 76 Itinerari per quattro stagioni (lo trovi qui).

Ma poi …?

 

Per rubare meno tempo possibile alla famiglia, arrivano gli anni delle sveglie all’alba, delle corse su per i monti a far sentieri di molte ore, in poche ore, per rientrare presto a casa.

Il bisogno dei grandi spazi che avevo sulle pareti, sulle cime dolomitiche si risveglia prepotentemente, e mi viene naturale correre tra le vette dolomitiche, per rigodere degli ampi spazi liberi, ma distogliendo meno tempo possibile ai miei cari.

 

Nuovamente un’altra persona segna la mia vita.

Dopo Claudio Carpella, Mariangela (mia moglie) e mio figlio Daniele, tocca ora ad Enrico Ferraro.

Vieni a fare con me la Transcivetta? E’ una corsa a coppie ed ho bisogno di un compagno.” mi chiede Enrico un giorno del 2000.

Gareggiare in montagna? Ma sei matto? E' lontano dalla filosofia dell'andare per i monti! Che senso ha!?” Mai affermazione fu più errata! Ne fui rapito.

In pochissimo tempo feci : nr. 5 Tre Cime Marathon, nr. 3 Dolomites Sky Race, nr. 3 Vertical Kilometer, nr. 2 Prealpibike & run Marathon, nr. 3 Cortina-Dobbiaco, partecipai agli SKY Games 2008 a Canazei.

Oltre a molte gare di Sky Running (le Corse del Cielo -4) sino ad un nuovo cambiamento: 'Perché non mettere insieme la mia passione per la montagna e la passione di vagabondare per ore tra i monti?'

Voilà: ecco gli anni della prima Lavaredo Ecomarathon (poi dell’UltraTrail), della Stava Sky Race, delle Finestre di Pietra, delle Maratone sul Monte Grappa, delle Camignade pai 6 Rifugi, e molte altre che non ricordo (oramai sono più di 140 le gare a cui ho partecipato - dato anno 2010).

 

Credo che la vita sia un collage di amori personali che si cerca di tenere insieme in un difficile puzzle!

 

L’arrampicata (il mio primo grande amore 'sportivo') ora pulsa meno dentro di me, ma solo perché sono vincolato ad avere sempre del tempo coincidente con il tempo libero di un’altra persona (compagno di cordata). Non sempre possibile.

La corsa invece è libertà. Prendi e vai. Si adatta maggiormente a un padre di famiglia. Forse è poco adrenalinica, per i miei livelli di 'assuefazione', ma ancora emozionante. Anche perché, per lo più  la pratico in 'solitaria'. 

La corsa non è mai stata competizione. Provengo dal retaggio alpinistico dove è importante fare/percorrere la via di arrampicata 'bene', e non tanto in quanto tempo la si percorre. 'Forma mentis' che poi si incastrerà perfettamente con le Corse d'Avventura.

Infatti, cominciai a cercare di unire la voglia di stare insieme con la mia famiglia e gli amici; con il grande impulso di viaggiare e di scoprire; con la necessità fisica di ‘sudare le fatidiche sette camicie’; di stare in mezzo alla natura e la continua necessità di emozioni e di adrenalina. Questo mi spinse a trovare e sperimentare nuove strade.

 

Non fu, questa volta, una persona a segnare questo importante cambiamento nella mia vita, ma una corsa: la Midnight Sun Marathon nel nord della Norvegia. Quarantadue chilometri di notte al di là del circolo polare artico =

Famiglia+Amici+Viaggio+Natura+Sport/Fatica+Emozioni+Adrenalina. What else?

... ed è così che si aprì un nuovo ‘portale’ … l’Adventure Run!!

Unire lo sport, la fatica, con l’avere vicini i propri cari (anche se non è sempre possibile), magari in luoghi esotici od affascinanti, su percorsi adrenalinici (a volte dovendo usare le mani per avanzare), conoscendo persone con la stessa passione e genti di diverse culture, è … un sogno che diviene realtà!

 

Arriviamo al 2012.

Quello fatto dalla 100 km del Deserto del Sahara, della Chott Extrem Marathon; proseguo negli anni con la Polar Circle Marathon (Groenlandia), la 100 km del Deserto della Namibia, i 250 Km della Marathon des Sables, i 100 Km del Senegal, i 250 Km della Jordan Race, i 50 Km in Alaska della LittleSu, i 250 km del deserto dell'Atacama, etc.

Se guardo indietro, come mi ha costretto fare la stesura di queste righe (cosa che altrimenti non avrei mai fatto!), mi rendo conto che la mia è stata una continua, integerrima ricerca di emozioni, adrenalina e di sperimentare cose nuove.

Ho capito che sono le emozioni che mi tengono vivo.

 

Il collage degli amori, la ricerca di emozioni, l’impulso di sperimentare e di conoscere nuove persone, culture e genti, non si ferma certamente qui: 5RaCeS ne è stata una testimonianza.

Un progetto che ha voluto unire il viaggio con la corsa, la conoscenza con l’emozione, la famiglia con i popoli e che è riuscito a portare alcune migliaia di euro a popolazioni meno abbienti tramite il correre nei Deserti (Desert Run).

 

Nel 2012-2013 mi viene la folle idea di organizzare sul Monte Grappa, teatro dei miei allenamenti ma soprattutto di una guerra che lascia ancora ferite sui suoi crinali e sui cuori di molte persone, il Trail degli Eroi.

Una pazzia, ma il territorio mi segue. Metto in campo tutte le mie capacità (relazionali ed organizzative) e con un gruppo di affiatati amici creiamo un evento che in due anni diventa la Decima gara per importanza e bellezza in Italia ed il Quinto Brand Trail più conosciuto! Un grande successo!!

 

Le persone nel bene o nel male segnano la vita di chiunque.

 

Questa volta è lo sgretolarsi del Comitato Organizzatore che mi 'segna' e che mi fa allontanare da questa gara (che comunque resterà sempre nel mio cuore ed a cui sarò sempre molto affezionato) e dal mondo della Corsa in Montagna e dal Trail Running.

Nel 2015 mi trasferisco a vivere in Trentino, vicino alle 'mie' Dolomiti, sotto le Pale di San Martino (teatro delle mie primissime esperienze 'outdoor' adolescenziali).

Non smetto di partecipare alle Adventure Run (l'elenco sotto ne è una dimostrazione) ma torna prepotente l'amore per la montagna, le Dolomiti e per le sue molteplici discipline. In questo periodo mi diverte mettere insieme la corsa, lo scialpinismo, l'arrampicata, le ferrate e la ... MTB, in un'unica uscita multidisciplinare. 

Introduco quindi (in particolare per scendere o rientrare alla 'base') un mezzo che da sempre mi è stato alieno, ostile e di difficile interpretazione: la bicicletta. Un mezzo che, causa la partecipazione alla Oetzi Alpin Marathon (Triathlon Alpino: MTB+Corsa+SkyAlp), ho dovuto farmi piacere ... e  che alla fine mi diventerà amico!

Aggiungo, solo per capire alcuni mie simboli ricorrenti, che contestualmente si formò un gruppo che cercava emozioni andando in montagna, usando le varie discipline, in qualsiasi condizione meteo ed in orari 'strani' che ci permettevano di vivere albe e tramonti spettacolari: i Pirati. Il gruppo è durato poco, ma la sua filosofia (che è quella dei Pirati 'veri') era : uguaglianza, rispetto, anarchia, libertà, anti-autoritarismo ed il 'rischio'. Valori che mi sono rimasti 'appiccicati' tanto da chiamare la mia nuova MTB (in carbonio!): Jolly Roger. Oltre che marchiare i miei nuovi sci d'alpinismo in abete con il 'logo' personalizzato dei pirati.

Ogni fotogramma della tua vita è la somma di quelli passati. 

Tutto si interrompe nel 2020, causa il lockdown da Covid19 che impedisce i viaggi e quindi la mia partecipazione a nuove Adventure Run e Desert Run; con un mio prepotente ed obbligato 'ritorno al passato'. Recupero quell'andare in montagna lento, con qualsiasi mezzo, in qualsiasi terreno, con qualsiasi meteo e condizioni, che probabilmente mi ha sempre contraddistinto, e che avevo portato dentro a 'i Pirati'. Un ritorno al passato recuperando anche quella vecchia bandana bordeaux retro' che aveva contraddistinto i miei primi anni di 'dolomitismo' e di libertà.

 

Ogni gesto, ogni simbolo ha un senso, un suo perché che svela la tua storia.

Le necessità date da questo periodo pandemico, da questo 'nuovo mondo', mi hanno riportato verso l'alpinismo di fatica, lento, 'pericoloso': emozionante ed adrenalinico.  Ma questo 'passaggio' non è solo colpa degli eventi esterni; è anche la 'situazione interna', quella evidenziata dalla barba bianca, dai capelli bianchi e dalle rughe: la giovinezza è andata!

Ma non voglio che parole come "sei troppo vecchio per ...", "oramai è tardi per ...", escano dalla mia bocca!! Ho pensato quindi di esorcizzarle con un nuovo progetto, con il mio nuovo blog: TOO OLD TO #55. Vedremo se servirà.

 

Per concludere, nel presente, non mi bastano più le 'mie' montagne.

La voglia di viaggiare, di cose nuove, di nuove 'sfide' mi sta portando ancora verso nuovi progetti.

Un progetto post-covid19 (2023) per me sarà 'sconvolgente' ... in quanto sarà un progetto che questa volta vedrà protagonista: la bicicletta. 

Ma questo è il futuro, e una biografia parla solo di passato ;-) 

PS. Mi viene spesso chiesto da dove deriva il mio nickname EPOREX. Guarda caso, dal fatto che in un certo periodo della mia vita mi sono trovato ad essere il più vecchio della compagnia di amici con cui ci trovavamo, nei WE, a programmare salite ed avventure in montagna (da cui REX - Dinosauro/Tirannosauro Rex); ma anche il più ‘innovativo’ in quanto stavo introducendo e testando, al posto dei classici panini, le prime barrette e gel sportivi (da cui EPO - in quegli anni alla ribalta della cronaca): EPOREX! 

(Biografia rivista Gen. 2022)

------------------------------

ADVENTURE RUN 2014/2022

  • Marzo 2009 - partecipo alla 100 Km del Sahara in Tunisia;

  • Febbraio 2010 - partecipo alla Polar Circle Marathon in Groenlandia

  • Novembre 2010 - partecipo alla 100 Km del Namibia Desert

  • Gennaio  2011 - partecipo alla 100 km del Senegal 

  • Aprile 2011 - partecipo alla 250 Km Marathon des Sables Sahara in Marocco 

  • Settembre 2011 - partecipo alla 100 km Run Icelnad in Islanda

  • Marzo 2012 - partecipo alla 250 Km Jordan Race Desert Wadi Run in Giordania

  • Agosto 2012 - partecipo alla 320 Km Transalpine Goretex Run

  • Febbraio 2014 - accompagno mia moglie alla 50Km LittleSu in Alaska;

  • Ottobre 2014 - partecipo alla 250 Km in autosufficienza Atacama Crossing RtP in Chile;

  • Ottobre 2015 - partecipo alla 250 Km in autosufficienza Kalahari Augrabies Extreme Marathon in Sud Africa;

  • Agosto 2016 - partecipo alla 250 Km in autosufficienza FIRE+ICE in Islanda;

  • Maggio 2017 - partecipo alla 130 Km 6000 D+ in semi-autosufficienza TAM Challenge in Marocco;

  • Novembre 2018 - partecipo alla 230 Km in autosufficienza Ultra Bolivia Race sull'altipiano Boliviano;

  • Novembre 2019 - partecipo alla 165 Km in autosufficienza Oman Desert Marathon;

ISTRUTTORE ALPINISMO CLUB ALPINO ITALIANO 1987/1989

ISTRUTTORE TECNICO TRAIL RUNNING - ACS/CONI 2015/2019

------------------------------------------

Così sono stato presentato in una intervista a RadioRun (Maggio 2015).

Non ci avevo mai pensato ma in effetti:

 

"Doris Lorenzo è il fautore, il padre, del Trail Running sul MonteGrappa. Con l'organizzazione della prima gara in questo Massiccio (oggi come lo chiama lui: TrailArena) in onore dei caduti della Prima Grande Guerra: il Trail degli Eroi; con serate di promozione, stage formativi e innumerevoli incontri divulgativi, ora sul comprensorio del Bassanese, le gare si sono moltiplicate, i gruppi e le opportunità di correre insieme sul Grappa, sono innumerevoli. Insomma oggi c'è un grande movimento di corsa in montagna a Bassano del Grappa la cui 'colpa' principalmente ricade su di te Lorenzo....."

----------------------------------

Per chi vuole approfondire: 

 (1) Il Nuovo Mattino : https://gognablog.sherpa-gate.com/il-nuovo-mattino/

 (2) Difficoltà delle vie di roccia : https://it.wikipedia.org/wiki/Grado_di_difficolt%C3%A0

 (3) Salire in Free Solo : https://it.wikipedia.org/wiki/Free_solo

 (4) Corridori del cielo : https://it.wikipedia.org/wiki/Skyrunning

bottom of page